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05 settembre 2015

11 SETTEMBRE: MARCIA A PIEDI SCALZI PER I MIGRANTI - VENEZIA, NAPOLI, TUTTA ITALIA...

VENEZIA MARCIA A PIEDI SCALZI PER I MIGRANTI.
La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi che si terrà l'11 settembre al Lido di Venezia vuole richiamare l'attenzione sui migranti e arriverrà alla Mostra Internazionale del Cinema. Tra le adesioni Roberto Saviano, Lucia Annunziata, Gad Lerner, Jasmine Trinca, Amnesty International e la lista Tsipras. Si metteranno in cammino in solidarietà con i migranti e lo faranno a piedi scalzi portando fino alla Mostra del Cinema di Venezia la voce di chi scappa dalle guerre. Come a voler ricordare che le scene drammatiche mostrate dalle cronache televive sui flussi migratori non sono il trailer di un film.  Decine di persone appartenenti al mondo dell'associazionismo, dei sindacati, della cultura, del cinema, del giornalismo e via dicendo, l'11 settembre - data alquanto simbolica - attraverseranno il capoluogo Veneto percorrendo così la "Marcia delle Donne e gli Uomini Scalzi".  L'appello, partito dalla rete, ha trovato l'adesione di personalità come Lucia Annunziata, Roberto Saviano, Elio Germano, Gad Lerner, Marco Bellocchio, don Vinicio Albanesi, don Armando Zappolini,  Valerio Mastrandrea, Giusi Nicolini, Daniele Vicari, Sergio Staino, Jasmine Trinca, tra gli altri. "E' arrivato il momento di decidere da che parte stare - recita il testo - . Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno". Gli organizzatori auspicano che questa Marcia sia l'inizio di "un lungo cammino di civiltà", dove è richiesto a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è accettabile respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà - prosegue l'appello - significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze. Sono quattro, infatti, i punti principali su cui i promotori vogliono che si intervenga: la certezza di corridoi umanitari; un'accoglienza degna e rispettosa per tutti; la chisura e lo smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; un unico sistema di asilo europeo, superando il regolamento di Dublino.  Tra le adesioni all'appello delle Donne e degli Uomini Scalzi quelle di Amnesty International, Arci, Cgil, il Manifesto, la lista Tsipras e il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza.  Iniziative analoghe si terrano altrove, a "mettersi in marcia" saranno anche Milano, Roma, Genova, Torino, Alessandria, Caltagirone, Palermo (il giorno prima) e Gorizia. A Venezia l'appuntamento è alle ore 17 al Lido in Piazza Santa Maria Elisabetta. In una recente vignetta del fumettista Sergio Staino una bambina chiede a un migrante carico di bagagli: "perché vi mettete in mare sapendo che forse morite?" e la risposta: "per quel forse". ​Di certo quelle centinaia di migliaia di emigrati, donne e uomini che macinano chilometri, spesso scalzi e con i figli imbraccio, chiamano e l'Occidente, sconvolto e un po' "impreparato" di fronte a questa tragedia, dovrà dare presto risposte certe.   Per il momento come atto di solidarierà si cammina, proprio come loro, a piedi nudi.

www.rainews.it 

NAPOLI

Corteo di solidarietà l'11 settembre dal metrò Toledo a piazza Municipio.

Marceranno a piedi scalzi per sostenere chi scappa dalla guerra e chiede asilo. Per cominciare "un cammino di civiltà". Cittadini e attivisti partiranno l'11 settembre alle 17 dal metrò Toledo e raggiungeranno piazza Municipio. La stessa marcia andrà in scena contemporaneamente in altre città italiane. 
"E' arrivato il momento di decidere da che parte stare", scrivono gli organizzatori della manifestazione partita da Venezia. All'appello hanno risposto migliaia di persone, adesioni lasciate anche da utenti ancora scossi dalla foto del piccolo Aylan, il piccolo di Kobane morto in mare con madre e fratello mentre cercava di scappare dalla guerra.  
"Dobbiamo affrontare cambiamenti epocali - proseguono gli organizzatori - Noi stiamo dalla parte di chi mette il proprio corpo in pericolo per sopravvivere. I migranti abbandonano tutto, si mettono con i propri figli in una barca, in un tir o in un tunnel sperando di arrivare integri dall'altra parte. Sono questi gli uomini scalzi del ventunesimo secolo. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure e minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarli".
Secondo i partecipanti l'iniziativa sarà "il principio di un percorso di cambiamento. Non è accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche. E non si può fermare chi scappa: dare asilo significa ripudiare la guerra, costruire la pace, lottare per i diritti e la libertà".
Gli obiettivi della manifestazione si riassumono in quattro punti: certezza di corridoi umanitari; accoglienza degna e rispettosa; chiusura e smantellamento dei luoghi di concentrazione e detenzione; realizzazione di un sistema unico di asilo in Europa.
La marcia partenopea delle donne e degli uomini scalzi è organizzata da Amnesty Napoli e sono giunte adesioni anche da cooperative del terzo settore come Dedalus. I primi firmatari dell'evento nazionale sono invece Lucia Annunziata, don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastrandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio , Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, don Armando Zappolini.

di ANNA LAURA DE ROSA
napoli.repubblica.it

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