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20 marzo 2016

UN VIOLINO NELLA METROPOLITANA


 La storia di Joshua Bell e la gente indaffarata

Era un freddo mattino nel gennaio 2007. Un uomo nella stazione della metropolitana di Washington DC iniziò a suonare il suo violino. Suonò pezzi di Bach e Schubert per circa 43 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l’ora di punta, passarono oltre 1.000 persone per la stazione, la maggior parte di loro dirette al lavoro.
Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava; rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare.
Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l’orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro.
Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni; mentre la madre insistette per proseguire, lui si fermò a ascoltare il violinista. Portato via di forza il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da altri bambini: tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 43 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Alla fine racimolò 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento.

Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito la Ciaccona, dalla Partita n.2 in Re Minore di Johann Sebastian Bach, non solo uno dei più grandi brani di musica mai scritti, ma una delle più grandi opere compiute dalla storia dell’uomo. E l’aveva suonata con un violino Stradivari del 1713 del valore di 4 milioni di dollari. Alcuni giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i biglietti costavano dai 100 ai 200 dollari l’uno.

Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone.
L’esperimento consisteva nel capire se in un ambiente comune ad un’ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?

Una delle possibili conclusioni di questa esperienza potrebbe essere: se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?

www.matteogracis.it

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