La missione di Claudia all'orfanotrofio di Nairobi
Aveva 18 anni Claudia quando, dopo essersi diplomata, decise di partite in Kenya per un’esperienza di volontariato. Sarebbe stata fuori casa solo per un mese, in attesa di cominciare l’Università. Non sapeva bene di cosa si sarebbe occupata e non aveva troppe aspettative. Quello che non aveva considerato, prima di fare le valigie, è quanto quell’esperienza l’avrebbe segnata.
In quell’estate Claudia lavorò in un orfanotrofio, in una baraccopoli a un’ora da Nairobi. La struttura ospitava 60 bambini di età compresa fra zero e diciotto anni, costretti a dormire anche in quattro nello stesso letto per la mancanza di spazio. La direttrice, ovvero la donna che aveva fondato l’orfanotrofio diverso tempo prima, era aiutata nella gestione solo da sua figlia. Claudia fu da subito un’aiutante preziosa. La prima cosa della quale si rese conto fu che i bambini non mangiavano abbastanza.

Avendo toccato con mano la durezza di quella vita, destinata a incolpevoli bambini e ragazzi poco più giovani di lei, una volta tornata in Italia, decise di lanciare una raccolta fondi per aiutarli.
Nel settembre 2012 Claudia Puddu ha fondato l’associazione Onlus Give Him a Chance, della quale è presidentessa.

La gestione dei fondi è trasparente e precisa. «A differenza di quanto succede in altri casi, noi abbiamo un filo diretto con l’orfanotrofio, non ci sono intermediari e questo ci permette di sapere precisamente in che modo viene speso ogni singolo euro che inviamo. I bambini conoscono alcuni membri della nostra associazione e sono per questo molto più motivati nello studio, è bello per loro che giungono da situazioni veramente difficili in alcuni casi sapere che qualcuno ha creduto in loro». Nei progetti dell’associazione c’è quello di comprare, a breve, una libreria per l’orfanotrofio e anche un pulmino per permettere ai bambini di raggiungere più facilmente la scuola. «Sono felice di aver trovato tante persone disposte a sposare la causa e lavorare con il cuore, gratuitamente nel tempo libero. Per adottare un bambino a distanza bastano 20 euro al mese, ma abbiamo tanti sostenitori che con un contributo di 15 o 30 euro all’anno ci permettono di fare tanto. In quattro anni ho visto l’orfanotrofio cambiare volto, ma c’è ancora tanta strada da fare».
www.ladonnasarda.it
Bravaaaa!!!! Bellissimi
RispondiEliminaClaudia, sei una persona meravigliosa dall'alto spessore umano questo ti fa molto onore la tua attività si può definire come " fare molto per la casa di Dio che è la casa di tutti e soprattutto fare per i più deboli per i più bisognosi. Un grazie di cuore questi ragazzi sono meravigliosi.
RispondiEliminae una cosa meraviglioso.aprezzo con tutto me stesso la volonta'e amirazione. ciao claudia amore puro
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