di colore
davanti la Cattedrale.
Mia mamma,
una volta,
gli ha detto:
"Ciao, come ti chiami?"
Lui,
le ha risposto
e
da quel giorno,
quando la vede,
le corre incontro,
le sorride
e
con occhi lucidi
le dice:
"Ciao mamà..."
È bastato
chiedergli
come
si chiamasse
perchè
lui sentisse
l'odore di casa.
L'odore di mamma
per la quale
era
il più
speciale tra gli uomini
e non un numero.
L'estate scorsa,
degli uomini
salvati
dal mare
ridevano davanti
a una commedia
che non capivano.
Gli ho chiesto:
"Do you know?"
Loro mi hanno guardata
e uno ha risposto:
"No,
But smile
is beautiful.
And if we Can,
We smile".
È bastato chiedergli
se capissero
il motivo per cui
stavano ridendo
perché
mi ricordassero
che a volte,
ridere
è
IL movente
senza motivo.
Io ho pensato
che se in Sicilia
ci fosse la guerra,
cercherei
di scappare
anch'io.
Forse
lascerei mia madre,
mio padre,
Palermo.
Forse,
su un gommone,
mi porterebbero
in Francia,
in un centro
d'accoglienza,
e io
finirei col fare
la lavavetri.
Non sarei
più Sofia Muscato,
con una famiglia
che l'ha cresciuta,
con dei sogni
ancora vivi
e l'amore tra le mani,
ma una siciliana
qualunque
senza storia,
senza affetti,
senza ricordi.
Forse,
mi farei bastare
degli spiccioli,
ma perché
gli spiccioli
sono
la cura
di chi
non ha alternativa.
Forse,
sarei costretta
a sorridere
ai semafori
anche
se la mia giornata
fosse piena
di "No",
indifferenza
e disgusto.
Forse,
guarderei
il mare
e
aspetterei amici,
parenti,
il mio ragazzo.
E forse
li aspetterei
per non vederli
arrivare mai...
O per vederli
arrivare avvolti
dentro teli bianchi
che
aggiungono
dolore al dolore.
Io sono stata
solo più fortunata
di tutti
i ragazzi di colore
che incontro
quotidianamente.
Io ho un nome,
una terra,
una radice.
Il mare è la mia estate.
Non il cimitero
della mia gente.
Vi prego,
accusare
gli immigrati
di essere
la causa
della rovina
dell'Italia
è prestare il fianco
a gente
che punta
il dito
su chi
non può difendersi
per nascondere
il marcio
che la classe politica
e dirigente
di questo paese,
ha creato fino a ora.
Vi prego,
è il momento
di essere
intelligenti
e
di non cedere
all'emotività cieca
di arruffapopolo
senza dignità.
Noi siamo
ancora umani.
Noi siamo
ancora
capaci di grandi voli
del cuore.
Oggi,
l'umanità
sana
che DEVE cambiare
le cose,
è scesa in fondo al mare
per
piangere il dolore
del mondo
e ricordargli
che il mare
dev'essere solo
orizzonte verso l'infinito.
Non orrore tra le onde.
* * * * *
Dolore, rabbia, tristezza infinita... non riesco ad esprimere ciò che provo... qualsiasi parola sarebbe riduttiva rispetto al mio stato d'animo. Che è lo stesso, ne sono certa, per tutti i volontari del mondo e per chi, come noi, ama il prossimo senza distinzioni di colore. Apparteniamo ad una sola razza, quella UMANA. Ho preferito affidarmi alle parole di Sofia, intense e significative, perché rispecchiano il mio e il nostro pensiero. Il pensiero di tutti gli uomini di buona volontà e sentimento.
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