Translate

24 febbraio 2018

CHIALUKA... DALLA NIGERIA IL MIO RICORDO PIU' BELLO

Hai attraversato la mia vita come una folata di vento... Quando ti vidi la prima volta avevi 8 anni...
Ero reduce da un lungo viaggio in autobus che da Lagos mi portava al villaggio in Igboland, Imo State (ex Biafra, per intenderci). Ci aspettavano tutti, dai più anziani ai più piccoli, e l'accoglienza fu calorosissima. Fu festa grande quella sera e andai a dormire felice e stordita da tutte le emozioni susseguitesi in me durante il viaggio e l'arrivo al villaggio. Fu al mio risveglio che ti vidi meglio : sembravi uno scricciolo spaurito, timida ma sorridente... e cominciasti a seguirmi passo passo ovunque andassi. Ti facevo ridere e ti avvicinavi sempre di più fino a quando, dopo le prime coccole alle quali non eri abituata, hai deciso che non mi avresti più mollata fino alla mia partenza 20 giorni più tardi.
Chialuka... così ti chiamavano da piccola... mi facevi tante domande... Ma mentre ti rispondevo, ti osservavo e imparavo. Si, con te ho imparato tante cose. Cose che non avevo mai notato in nessun bambino né, a dire il vero, nel mondo degli adulti. Ricordo come ti incuriosiva la mia macchina fotografica e come volevi a tutti i costi capire come funzionava. Le tue espressioni, a mano a mano che facevi le tue scoperte, erano buffissime ma i tuoi occhi attenti non si lasciavano sfuggire niente. Ma la cosa più bella era che non ti accontentavi di scoprire... non volevi tenerti tutto per te, quindi chiamavi a raccolta tutti i tuoi amici, grandi come te o anche piccolissimi da tenere in braccio, e volevi che spiegassi tutto anche a loro !!! Chiedevi fotografie per tutti... Mummy, gliela fai una foto a quello ? Mummy, a lei la foto non l'hai ancora fatta... Una sera mi accompagnasti da un'amichetta che viveva con la nonna dietro un campo di ananas e le dicesti di prepararsi per fare una foto insieme. La bambina, emozionatissima, mi chiese di aspettarla mentre andava a farsi una doccia... non era abbastanza pulita per farsi fotografare... Sorrido al pensiero... perché a nulla sono valse le mie proteste. Ho aspettato mezz'ora per poter scattare una foto ! Aveva un solo vestito, quindi non si era cambiata. Però era pulita e profumata. E dalla foto si capiva... eravate sorridenti e bellissime.

La nostra complicità cresceva di giorno in giorno finché una sera mi hai colta alla sprovvista, chiedendomi perché portassi sempre i pantaloni. Ho risposto che erano comodi e tu : "Lo sai che io non ho mai avuto i pantaloni ?". Uno sguardo all'altra zia e l'indomani, senza dirti niente, siamo andate al mercato di Owerri a far compere per te : scarpe, jeans, pantaloni e due magliette. Al tuo rientro da scuola... sorpresa !!! Sei andata di corsa a lavarti prima di provare tutto e continuavi a saltellarmi intorno. La zia ti disse che erano i tuoi regali di Natale (eravamo ad agosto) e non potrò mai dimenticare la tua espressione di profonda delusione... avrebbe fatto venire i lucciconi anche al più incallito degli insensibili ! Via !!! jeans e maglietta subito.... e per la prima volta ho visto nei tuoi occhi non solo il sorriso ma la felicità allo stato puro. Mi commuovo ancora al pensiero... Il giorno dopo gli acquisti è venuta a trovarti la tua amica del cuore. Stessa età ma tu vicino a lei sembravi molto più piccola. Sei venuta a supplicarmi di farle provare i pantaloni perché pure lei non li aveva mai avuti. E' stata dura, durissima, convincerti che per lei non andavano bene, che la misura era troppo piccola... mi dicevi che non era giusto che tu li avessi e la tua amica no.... E' stato molto imbarazzante ma allo stesso tempo uno dei momenti più struggenti di tutta la mia vita. E che dire di quel giorno (mancava poco alla mia partenza) in cui venne a trovarti un amico e tirai fuori dalla valigia l'ultima confezione di biscotti rimasta ? Dentro ce n'erano cinque ; tu l'hai aperta e, con espressione seria e concentrata, hai iniziato a dividerli : uno a te, uno a lui, uno a te, uno a lui, uno... a te ??? noooo..... hai preso il terzo biscotto e, con una precisione da certosino, lo hai spezzato esattamente nel mezzo !!! Mezzo biscotto a te, mezzo a lui. Al pensiero mi scendono le lacrime....

Passano tredici anni... l'anno scorso a giugno ti iscrivi a Facebook e mi chiedi l'amicizia. Con un nome che non conosco perché Chialuka era solo un nomignolo e non lo sapevo. Quindi non ti rispondo subito. Dopo una settimana mi scrivi : "Mummy, sono io, Chialuka. Forse non ti ricordi di me, mi avevi regalato dei pantaloni"........ Ti ho tempestata di tutte le foto che ti avevo fatto da piccola e so che stavamo piangendo entrambe per la commozione. Tu eri la figlia che non ho avuto, avrei voluto portarti via con me... ma anche se la tua mamma non poteva tenerti con sé, era lì non lontano e forse..... In effetti, un paio d'anni dopo è venuta a riprenderti e tu hai vissuto con lei, felice di essere con lei e lei con te. Solo che improvvisamente ad agosto, tua mamma viene ricoverata ed il giorno 30 mi scrivi : "Ho perso la mia mamma". Aveva appena 38 anni. Diabete.
Frequenti una scuola di specializzazione. Avresti voluto andare all'università di Owerri ma non te lo puoi permettere. Sto pensando di pagartela io, appena
sistemerò i miei problemi economici.

Invece.... da novembre smetto di avere notizie, ma sono troppo presa con tanti problemi da sistemare che non ci faccio caso più di tanto. Sono stanca di Facebook e non mi viene in mente di andare a sbirciare nel tuo diario. Arrivano e passano le feste con tutti gli impegni che si portano dietro e finalmente, il giorno dell'Epifania, ti mando un messaggio di auguri chiedendo tue notizie. Il messaggio non è mai arrivato a destinazione.
Venti giorni fa circa, vengo a sapere per caso che sei scomparsa, che è stata fatta la denuncia alla polizia ma che sembri esserti volatilizzata. E ciò dalla fine del mese di novembre. L'ipotesi iniziale era quella di un rapimento... ma c'è una terribile coincidenza che fa pensare al peggio : nei giorni della tua scomparsa, a Orlu nella nostra zona  un camion cisterna di petrolio si è schiantato contro un autobus. Trenta persone sono bruciate vive dentro il bus. Nessuna di loro ha potuto essere identificata. Tant'è vero che è stato fatto un funerale collettivo...

Vengo a sapere inoltre che il 10 dicembre, quindici giorni circa dopo la tua scomparsa, è morta anche la tua sorellina più piccola, di malattia, non si sa quale... E' Africa. 
Io sono praticamente atea... ma voglio credere che tu ora sia con la tua mamma e tua sorella e che, insieme, mi darete la forza di sopportare tutto ciò. I love you.